giovedì 13 settembre 2012

Addavenì sbruffone

Immagine“Addavenì buffone”: è il titolo più divertente che ho letto sui giornali sulla vicenda Grillo &co. Ma la realtà – assioma sperimentatissimo dal mio amico Luigi e da me – supera sempre la fantasia. Adesso addavenì pure Gerry Scotti leader del centrodestra versione de noantri con un partito al quale vogliono dare un nome per amanti dell’igiene: si chiamerà Italia pulita. Ma è una presa in giro? Dai, siamo al Drive in e adesso esce Tinì Cansino che dice con le tette sul biliardo e la voce finta roca dice pu-pu-pu-pubblicitàààààààà. Aspirando la “à”. Gerry Scotti, con questo nome d’arte da figlio di emigranti del sud che spinge su un accento del profondo nord e ci tiene a sottolinearlo in ogni sillaba che pronuncia, ex parlamentare del Partito socialista italiano che nessuno nel transatlantico e fuori ricorda per quella esperienza, ma che tutti conoscono per quell’intercalare “l’accendiamo?” scandito mentre regala soldi facili agli italiani nei quiz a premi che hanno dato l’illusione agli albanesi prima e ai romeni poi che questo fosse un paese bello dove poter vivere. Proprio quel Gerry Scotti lì Berlusconi vuole a guidare quello che dovrebbe essere uno dei due partiti più importanti in Italia. Un’altra pazza idea come le chiama lui (l’altra era il suggerimento di stampare in proprio il denaro, come nel Miracolo di San Gennaro). Non ci bastavano i comici, adesso anche gli ex dj conduttori di giochi a premi. Addavenì sbruffone. 

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