sabato 11 maggio 2013
domenica 5 maggio 2013
Un giro gratis sulla giostra dell'orrore
Al cimitero di
Latina c’è un emiciclo nel quale hanno messo insieme tutti i bambini che hanno
lasciato questo mondo. In questo posto così assurdo, per il quale in nessuna
lingua hanno inventato parole, per il quale non vale la pena cercarne tanto è
doloroso e folle, qualcuno la domenica mattina ci va a far le gite dopo essersi
pulito la coscienza con il fiore di plastica. Come definirli questi sciacalli
che passeggiano intorno e commentano? Io li chiamo pervertiti, in cerca di un
brivido macabro senza rischio. Sono quelli che vanno a fare la foto davanti la
villetta di Cogne, o fanno la fila per assistere all’udienza con lo zio di
Avetrana; e con lo stesso spirito vanno al cimitero di Latina tra i fiori
bianchi e i giochi con i quali nessun bambino giocherà mai , a compiacersi (chissà,
forse anche senza esserne consapevole, la gente meschina quasi mai lo è) che
una simile tragedia non sia capitata a loro. Perché questo è il discrimine tra trasgressione
e perversione: la prima diverte anche gli altri, la seconda ferisce; l’una si
condivide, l’altra è egoista. Un giro gratis sulla giostra dell’orrore, anzi, al
prezzo del dolore altrui, non si nega a nessuno.
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