martedì 26 agosto 2014

I fatti dell’Eur, Oksana e la vergogna della pazzia

Io a godere della morte di un uomo ucciso dai poliziotti per legittima difesa non riesco a gioire. Quell’uomo ha massacrato una donna, si chiamava Oksana ed era venuta in Italia dall’Ucraina, dove ha lasciato marito e figli e una guerra schifosa e subdola, per guadagnare un pezzo di vita per sé e per la propria famiglia. Partendo da questa tragedia causata, pare, da una mente folle e sconvolta. Io non riesco a stare dalla parte di quelli che dicono che se lo meritava perché aveva ucciso lui per primo. La legge del taglione, la pena di morte o pena capitale o come cavolo la vogliamo chiamare nel mondo civile e ipocrita secondo le leggi che la cultura americana ci ha imposto, non mi piace. Non riesco a non sentirmi a disagio. Ferma, e lo ripeto con decisione, la condanna per l’orrendo atto di uccidere, decapitandola, una donna. Una povera donna. Piuttosto mi chiedo quale sia il germe che cova in certe famiglie che preferiscono lasciare un figlio alla pazzia piuttosto che ammettere che si ha necessità di aiuto. Perché sembra una sorta di ammissione di aver sbagliato?. Perché la malattia mentale genera vergogna? Perché si tace, si nasconde, si nega? Ecco, io mi fermerei a riflettere su cosa si debba fare quando un figlio comincia a dare segni di cedimento psichico. Per evitare che arrivi a decapitare una donna per poi tentare di giustificarlo dicendo che era un bravo ragazzo. Senza nemmeno una parola di carità, di umanità, per la povera Oksana. Proprio da questi bravi ragazzi qui mi aspetto il peggio.

giovedì 21 agosto 2014

La mafia, Latina e i parcheggi

foto dal sito www.latina24ore.it
Non voglio aver paura. Non mi piace girare per Latina ed essere sotto scacco della prepotenza. Non parlo solo di guerra criminale. Ma partire dalle piccole cose. Cinque anni fa all’anniversario della strage di Via D’Amelio, quella in cui sotto casa della mamma fu ucciso il magistrato Paolo Borsellino, stavo a Palermo proprio in quel mozzico di strada in cui si spensero forse una volta per tutte le speranze di un’Italia civile, e dal palco Renato Scarpa (il Sergio di Un sacco bello di Verdone che gli rovina con una colica la vacanza in Polonia) lesse con una intensità che portò me e G alle lacrime una lettera di Ficarra e Picone. Che dissero che la mafia comincia parcheggiando in doppia fila. Ecco. A Latina è pieno di mafia. Si spara per strada, si spara alle gambe della gente, si parcheggia in doppia fila. Per me oggi vale tutto e tutto ha lo stesso peso. Perché mi riporta a quel livello di insicurezza che odio subire passeggiando per le vie della mia città. La trovo ingiusta questa sensazione di impotenza. Cominciamo da qui, dal parcheggiare sulle strisce pagando la sosta. Indignandoci quando un prepotente, mafioso, non lo fa.

mercoledì 20 agosto 2014

Le delibere scritte in english

Che poi certi del Pd mi stanno spingendo ad apprezzare la gente del centrodestra. E chi mi conosce sa che questo equivale a una bestemmia, perché in termini di preconcetti, pregiudizi e rigidità come donna di sinistra sono sempre stata poco progressista. Ma insomma, la vecchiaia mi fa diventare consapevole. Prendete per esempio la questione delle bollette dell’elettricità che il Comune di Latina per sessanta anni ha pagato alle chiese e agli oratori della città, e che adesso ha finalmente deciso che non pagherà più. Ma quando quei certi del Pd si erano messi a fare le pulci agli sprechi del Comune, perché queste cose non le avevano dette? Io credo che sia per cattiva fede, per non inimicarsi quel pezzetto di elettorato cattolico che si crede vicino. Oppure, e non saprei dire quale delle due cose sia la peggiore, non si sanno leggere le carte. Che per uno che fa il consigliere comunale è una cosa gravissima. Perché diciamo che pure se adesso stai all’opposizione, mi aspetterei che candidandoti tu abbia l’ambizione di governare (anche se con la sinistra latinense non si sa mai, questi si candidano a sconfitta certa un’altra volta visto l’andazzo) e se non sai leggere nemmeno un bilancio, chessò una delibera, una determina et similia la cosa si fa spaventosa. Ora, le carte che girano per il Comune di Latina sono scritte in italiano, e le dovrebbero capire tutti. Oppure sarebbe stato meglio fossero scritte in English?