sabato 20 luglio 2013

Ciao Rita, amica e maestra

Rita Calicchia con l'assessore Sovrani e la presidente Chiara de Nardis
Oggi pomeriggio sono stata alla morgue della clinica San Marco per salutare per l'ultima volta Rita Calicchia che ci ha lasciato per raggiungere le stelle. Le hanno messo una camicia rossa sgargiante con i brillantini. Ma è stato irreale vedere Rita, quella incazzosa e vitale che mentre faceva una cosa ne aveva pensata un'altra e una terza si stava compiendo, ferma e immobile con un crocifisso in mano. Irreale. 
Rita Calicchia aveva dato senso alla mia ambizione di fare la giornalista, un giorno che mi fece i complimenti davanti a un sacco di gente. Ero intimorita, eppure non ero proprio una ragazzina. Ma davanti a lei, che ha inventato la comunicazione istituzionale e politica in questa provincia e che scriveva di economia e sindacale sul Tempo, mi sentivo piccola piccola. Era un mito per me, coraggiosa e determinata non aveva paura davanti a niente, non abbassava gli occhi davanti a nessuno, e diceva quello che pensava senza timore di niente e di nessuno. Era una tosta, che sapeva sorridere con dolcezza. Ma quando lavorava era fiera e determinata, non c'era spazio per giocare. Per questo i suoi complimenti mi fecero diventare rossa. Erano sinceri e senza fronzoli. 
Poi siamo diventate amiche. Quando pochi mesi fa al Comune di Latina ha presentato con Chiara De Nardis l'associazione "Diamole peso" ha detto: «Anche chi passa un periodo brutto, sa che può rinascere». Avevo scritto la frase in un biglietto e avevo chiesto a Sara di recapitarle quel foglio di speranza, per dirle grazie. Poi la vita certe volte è una brutta vita, e ti porta via in pochi giorni con una faccia spigolosa che non è la tua e ti ammazza prima di ucciderti. Oggi abbraccio la mamma di Rita che ha perso una figlia e le sue sorelle Angela e Serenella. Ma voglio abbracciare anche Sara. Per tutto quello che è e che fa.
La ricordo con un cappello borsalino il giorno che al bar Cifra presentò con Cinzia Leone il progetto dell'ambulanza veterinaria. Era bella, Rita.