domenica 5 maggio 2013

Un giro gratis sulla giostra dell'orrore


Al cimitero di Latina c’è un emiciclo nel quale hanno messo insieme tutti i bambini che hanno lasciato questo mondo. In questo posto così assurdo, per il quale in nessuna lingua hanno inventato parole, per il quale non vale la pena cercarne tanto è doloroso e folle, qualcuno la domenica mattina ci va a far le gite dopo essersi pulito la coscienza con il fiore di plastica. Come definirli questi sciacalli che passeggiano intorno e commentano? Io li chiamo pervertiti, in cerca di un brivido macabro senza rischio. Sono quelli che vanno a fare la foto davanti la villetta di Cogne, o fanno la fila per assistere all’udienza con lo zio di Avetrana; e con lo stesso spirito vanno al cimitero di Latina tra i fiori bianchi e i giochi con i quali nessun bambino giocherà mai , a compiacersi (chissà, forse anche senza esserne consapevole, la gente meschina quasi mai lo è) che una simile tragedia non sia capitata a loro. Perché questo è il discrimine tra trasgressione e perversione: la prima diverte anche gli altri, la seconda ferisce; l’una si condivide, l’altra è egoista. Un giro gratis sulla giostra dell’orrore, anzi, al prezzo del dolore altrui, non si nega a nessuno.