martedì 3 agosto 2010
IL COMUNE IN BALIA DEI FUNZIONARI
La Casa dell’architettura nella casetta dei cursori in via Rattazzi? Mai e poi mai. Questo sembra essere l’orientamento dei funzionari del Comune di Latina nonostante una delibera esecutiva affissa all’albo pretorio con la data 4 agosto 2009 e una viva raccomandazione del commissario prefettizio Guido Nardone. L’anno scorso la ex giunta Zaccheo approvò l’atto con il quale si concedeva per cinque anni dalla firma della convenzione la struttura che si trova davanti alla sede dell’Inps all’istituto di architettura. In quella sede, invece, l’amministrazione ci ha spedito l'ufficio decentramento. Così almeno si legge nel sito del Comune. I dirigenti avrebbero lamentato che la decisione sarebbe stata presa dall’ex sindaco e dai componenti del suo esecutivo senza averli consultati. Ora: da quando in qua l’indirizzo politico va prima concertato con i funzionari? Una vera bestialità, in barba a qualsiasi principio democratico. E cosa c’è di meno democratico di fregasene di una decisione presa per il bene comune? Vadano a farsi friggere l’architetto Pietro Cefaly, che porta avanti la battaglia, il suo archivio accreditato presso la sovrintendenza, la sua biblioteca che consta di oltre 2500 volumi, e i ragazzi che avrebbero effettuato in quella sede il servizio civile. Questa è Latina, questa è la città governata dai burocrati. Niente politica, niente amministrazione, solo burocrazia. Intanto la Casa dell’architettura ha acquisito 461 disegni che costituiscono il Fondo Cancellotti. Il materiale acquisito – già oggetto di una catalogazione sommaria per procedere al trasferimento – sarà oggetto di una mostra presso l’Archivio di Stato di Latina a settembre. tf
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