Leggo sui giornali il racconto di questa Italia. Un Paese dove è possibile che la borsa di un generale ucciso sia stata persa
per 31 anni e ritrovata nel bunker del tribunale di Palermo, però vuota. E adesso
cercano le carte. (sic!). Dove i carabinieri sparano in aria per disperdere la
folla inferocita per via dell’immondizia che invade le strade di una città
bella e drammatica come Palermo. Come sono contraddittorie e dolorose le città,
le donne e le storie del sud. Dove un premio Nobel irride un nano e la sinistra
non dice nulla. Perché se l’offesa è di Dario Fo rivolta a uno come Brunetta è
meno offesa? Ci sono tanti e tali motivi per
demolire uno come Brunetta che la sua altezza davvero non fa notizia. Questa è
l’Italia in cui mentre la gente, impossibilitata democraticamente da una legge
elettorale assurda, per esercitare il proprio diritto a scegliersi la classe
dirigente è costretta a votare Grillo, loro, quelli della classe dirigente non
scelta ma investita, pensano di riproporci i vari Alfano (no comment), il Brunetta di cui
sopra, la Maria Stella Gelmini che ha devastato la scuola, il Dalemone che ha
fatto il tempo e il guaio suo, la Bindi che non la sopportano più nemmeno i suoi parenti e
varia compagnia marcia cantando. Siamo il popolo bue e loro lo sanno: possono farci
di tutto e noi accettiamo supinamente. Ma prima o poi pure i buoi si incazzano.
O no?
ps: qualche riga in più oltre alle classiche quindici per dire NOOOO BRUNETTA MINISTRO NOOOOOOOO