domenica 14 aprile 2013

Metro e shorts: la differenza tra nord e sud


Una differenza abissale, una frattura profondissima divide il nord dal sud dell’Italia. Sembra di essere tornati negli anni ’60, quando questo abisso si è scavato nel fondo, disegnando due mondi diversi, inconciliabili, due Italie, due genti che le abitano, con commistioni belle e significative, ma che descrivono due opposti poli destinati a non ricongiungersi mai.A Milano le ragazze si vestono alla moda e sono carine, e non portano quegli orrendi shorts a vita alta che mortificano le forme più deliziose. A Roma spopolano. E sono davvero brutti. A Milano compri il biglietto, prendi la metro, e in certe stazioni devi timbrarlo anche all’uscita. Perchè se usufruisci di un servizio lo devi pagare. A Roma il biglietto non sai nemmeno come comprarlo, perché anche se c’è scritto che le macchinette automatiche prendono banconote fino a cinquanta euro, la lunghissima fila davanti agli infernali aggeggi ti dice urlando che funzionano solo a monete, se si è fortunati. Dopo centinaia di prove e di improperi un impiegato, ben nascosto in un gabbiotto, sollecitato a una risposta dice di andare da un’altra parte per comprare il ticket. Ecco, la differenza sta qua: nel muoversi e nello stare fermi, nel pensarci o nel fregarsene, nel rispetto della cosa pubblica o nell’uso a proprio uso e consumo, nell’armonia o nella prepotenza, nello strillare o nel dire, nel mostrarsi e non esibirsi. 

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