lunedì 5 maggio 2014

LIEVITO, CHE BELLO

È finita la terza edizione di Lievito, la seconda cui ho partecipato attivamente, la prima in cui sono stata coordinatrice dell’ufficio stampa. È stata un’edizione magica, il cui acmè è stato il bellissimo spettacolo di Nicola Piovani che con una lezione concerto ha acceso la luce su quanto sia possibile fare e invece non si fa. Per pigrizia, per inedia, per ignoranza o lassismo. Ma non si fa. Di politici se ne sono visti pochi dalle parti di Lievito, il professionista del presenzialismo falsoccio e leccaculo non manca mai, certo, ma di chi ha la responsabilità di decidere davvero si è tenuto alla larga da Palazzo Mad, dal D’Annunzio e da tutti i contenitori vuoti che Damiano Coletta e gli altri hanno riempito in questi frenetici e bellissimi dieci giorni. Il sindaco di Latina domenica pomeriggio piuttosto che lo splendido concerto di Marco Russo (musiche originali, una vera chicca) ha preferito la sfilata di moda per bambini e per adulti in un centro giochi privato. Io lascio questa edizione di Lievito con una speranza. Che non sia più solo l’unica rassegna di eventi culturali a Latina, l’importante appuntamento di Rinascita civile con la primavera, ma diventi un punto di partenza politico sul quale costruire tutto l’anno. E che la politica cominci a sporcarsi le mani con il Lievito. Che poi cresce. 
Ps. Approfitto di questo spazio per ringraziare Stefania Belmonte, Francesca Di Folco, e Federica Reggiani

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